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Associazione Fascista Calcio Vicenza 1932-33 · Associazione Calcio Vicenza 1945-46 · Si arriva alla stagione 2003-2004, in panchina arriva Domenico Di Carlo, alla sua prima esperienza da allenatore professionista dopo un anno alla guida della Primavera del Vicenza. Nella stagione 2005-2006 il Mantova disputa un ottimo campionato da neopromossa, guidando perfino la classifica di Serie B per i primi quattro mesi. A campionato concluso un’indagine della Lega Nazionale Professionisti riscontra irregolarità nelle pratiche presentate per le iscrizioni al campionato 1993-1994: il Mantova viene dunque retrocesso a tavolino in quarta serie. A inizio campionato 1996-97 un mediocre rendimento costa il posto al tecnico Frutti, sostituito da Gianni Ragazzoni, che vince il girone e riporta il Mantova tra i professionisti. 1987-1988 il Mantova è di nuovo in C2. Dopo una feroce contestazione se ne vanno Fagnani e Serato, mentre Alberto Castagnaro diventa il nuovo presidente. Dopo la sconfitta casalinga 0-1 col Gubbio, Mario Cioli decide di vendere ad una cordata veronese composta da Andrea Fagnani, Alberto Castagnaro e Corrado Serato.

Riconfermato anche per il 1988-1989, Corso conduce i virgiliani a una tranquilla salvezza col sesto posto finale nel proprio girone. Avversario di turno il Südtirol: dopo l’andata vittoriosa al Martelli per 2-1, nella partita di ritorno (giocata a Treviso davanti a 2000 tifosi virgiliani) gli altoatesini ribaltano il risultato con un secco 2-0, condannando i virgiliani a un’altra stagione in Serie C2. Nella stagione 1995-1996 i biancorossi chiudono il proprio girone del C.N.D. Il campionato 1990-1991 si rivela assai negativo: il Mantova chiude il proprio girone all’ultimo posto con soli 19 punti conquistati. In panchina resta Mimmo Di Carlo, che porta il Mantova in cima alla classifica esattamente al termine del girone d’andata. Nel corso della prima stagione da neo promossa, i ciociari terminarono a metà classifica. Il tecnico Azeglio Vicini puntò su Salvatore Schillaci, che si rivelò protagonista del torneo, vincendo la classifica dei marcatori con 6 gol. Il totale rifiuto dei principi di Douhet, la nazionalizzazione dell’industria aeronautica voluta dal governo socialista di Blum con i relativi contrasti tra dirigenti pubblici e privati, l’arretratezza tecnologica determinata da un ritardo che era concettuale, tecnico e finanziario. Guardando alla carta d’identità, il Milan ha un gruppo dirigente molto giovane: tu hai 37 anni, Zlatan 43, Furlani 45. Sentite di essere una ventata d’aria fresca in un sistema dove molti dirigenti sono ben sopra i 50-55 anni d’età?

Sono anni stupendi con trasferte impegnative ma con ottimi risultati. Nella successiva stagione 1984-1985 i patron cercano di costruire una squadra d’alto livello, ma i risultati non sono all’altezza dello sforzo: i biancorossi terminano al sesto posto, con ampio distacco dalle prime posizioni. Il direttore sportivo Magalini conduce un calciomercato d’alto profilo, in virtù del quale i biancorossi vengono unanimemente indicati come i favoriti per la vittoria finale. Nuovo direttore generale è Mario Preto. Giunto in Serie C1, Grigolo non abbandona le proprie velleità di primeggiare: la campagna acquisti, affidata a Manni ed al nuovo ds Beniamino Vignola, porta a Mantova molti giocatori quotati. La vittoria nello scontro diretto contro il Chievo pare lanciare i virgiliani verso la promozione, ma una crisi di risultati nelle ultime giornate consente ai veronesi di effettuare il contro-sorpasso e accedere alla serie cadetta; il Mantova, ridotto a giocare gli spareggi, esce dalla corsa-promozione già in semifinale contro il Como, che vince per 2-1 l’andata e impatta per 0-0 al ritorno. La certezza della promozione arriva il 24 aprile quando il pareggio fra Olbia e Südtirol sancisce la promozione matematica del Mantova, che vince il suo secondo campionato di C2 e torna in C1 dopo 11 anni.

L’allenatore Falsettini per il momento è confermato, ma dopo lo scialbo pareggio di Sassuolo arriva al suo posto Sauro Frutti, il quale dura poco (solo due partite) e cede il posto a Roberto Boninsegna. Domande ironiche: sono fatte per intrattenere il lettore, per divertirlo. Come per la prima, ci sono il Tricolore al centro e le due stelle a sormontare lo stemma sul cuore. Dal punto di vista dirigenziale nomina Franco Manni direttore generale, Gustavo Giagnoni ed Ernesto Bronzetti consulenti per il mercato e (dopo il rifiuto di Bellotto), chiama a guidare la squadra Ugo Tomeazzi. Direttore sportivo è Giuseppe Magalini, proveniente dal settore giovanile del Chievo. Il Mantova si impone per 2-0 e distanzia di 9 punti la seconda a tre giornate dal termine. In vista del campionato 1992-1993 Grigolo (ormai pienamente in possesso della società) annuncia propositi ambiziosi: investe nella ristrutturazione dello stadio Martelli (ormai gravemente pericolante), acquista un pullman per la prima squadra e sposta la sede operativa del club nel centro della città.

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