Prima maglia real madrid 2020
Per esempio, nella circostanza più volte citata del derby di Torino, onestamente bisogna convenire che Pirlo quei numeri li ha, e se tu hai in squadra un calciatore che a 30 secondi dalla fine non capisce che tenere una palla in campo così ben pressato dagli avversari è estremamente pericoloso, e non la scaraventa in tribuna( e li sarebbe finita la partita), beh direi che la fortuna c’entra poco o niente. La squadra che può essere competitiva, sul campo e che magari arriva anche terza perchè le prime due sono più forti, e non perchè dietro c’è un presepe, costa, e le cifre sono fatalmente destinate ad aumentare. Il 24 maggio 2014, pur essendo infortunato, vince la sua prima Champions League, che risulta essere la decima per il club madrileno. I NUMERI (IMPRESSIONANTI) DI RONALDO A MADRID – “Oggi il Real Madrid vuole esprimere la sua gratitudine ad un giocatore che ha dimostrato di essere il migliore del mondo – è scritto ancora sul portale madridista – e che ha segnato uno dei momenti più brillanti nella storia del nostro club e del calcio mondiale. Il Milan, che da qualche anno va male, ha da pochi giorni rinnovato la sponsorizzazione con gli Emirates alla cifra di 90 ML, questo perché la squadra milanese è conosciuta in tutto il mondo, oltre ad essere quella che ha vinto tutti i trofei.
Comunque può essere utile fare qualche esempio. Se iniziamo a capire che anche lui può sbagliare, e gli altri fare bene, allora riusciamo a vederla a 360 gradi. Infine, Malagò ha affrontato il tema degli impianti sportivi obsoleti, soprattutto al sud, e di cui si è occupato oggi anche il Foglio Sportivo. Contro il Palermo e contro la Sampdoria, tanto per fare degli esempi, ce ne erano più di uno a nostro favore ma nessuno ne ha parlato più di tanto e, infatti, Benitez nella conferenza stampa lo ha messo in evidenza,molto garbatamente. 5-2 contro la Real Sociedad, 3-5 a Siviglia contro il Bétis e 4-0 ai danni dell’Alaves). Dopo aver lasciato il Real Madrid, firma per il Betis Siviglia. 19 anni dopo la finale di Champions League sarà ancora Juventus-Real Madrid, che partita dobbiamo aspettarci? Anche quest’anno adidas, storico fornitore di attrezzature del Real Madrid, vi propone un’elegantissima maglia bianca della Casa Blanca.
Il problema non è tanto il nome dello sponsor, ma quanto riesci ad ottenere economicamente dallo stesso, non conosco, ad esempio, quanto l’Atalanta riesca a ricavare dalla Nike, ma se l’importo è lo stesso di Ciccotto cartofer, capirai che un nome vale l’altro e l’unico risultato che avrai ottenuto e quello di vedere scritto sulla tua maglia Nike invece di Cicciotto (che tra l’altro è anche più sfizioso come nome). 15 anni fa non ricavava dagli sponsors quanto ora. I grossi sponsors non vengono a regalare soldi, vogliono in cambio la delega sul marketing e il merchandising. L’esempio che mi porti tu di Abramovich e del Chelsea che non era nessuno prima, non so se vada bene al caso del Napoli, il Chelsea come società non era nessuno, però il proprietario che acquistò il club era un magnate conosciuto in tutto il mondo, oltre ad avere una barca di soldi, e per gli sponsor era più facile avvicinarsi e scommettere su quel club, il Napoli e il suo presidente non hanno tutta questa visibilità per questo dico che è tutto più complesso. Perché non è chiaramente solo questione di notorietà del club e di relativo codazzo di tifosi. Ma il mio è solo il punto di vista (probabilmente errato) di chi continua ad attendere quel grande club di «respiro europeo», lo stadio nuovo costruito domani mattina, la scugnizzeria, e mi fermo qui perché sono concetti che oramai ripetiamo da anni.
Ma secondo te, che interesse ho io a incazzarmi e a portare alla luce le schifezze che sono successe in questi quindici anni? Juve-Toro, gran gol di Pirlo al 93°, lodi sperticate, non mollano mai, sono campioni nella testa, sono quelli che fanno le migliori campagne acquisti quelli che hanno uno scouting da favola, quelli che hanno preso Pogbà a parametro 0 e, chi più ne ha , più ne metta e, ovviamente, il punto conquistato a Marassi si è subito scontrato con questo ingombrante paragone. Adriano Panatta, a chi gli chiedeva di paragonare la sua carriera a quella di qualche tennista di’ultima generazione, chiedeva sempre quanti titoli dello Slam avesse vinto per verificare la compatibilità del paragone. Se il Napoli non comincia a vincere e a farsi veramente conoscere gli sponsor tipo Nike, Adidas, ecc. non si avvicineranno mai da queste parti, e per vincere ha bisogno di calciatori, tecnici e manager importanti prima ancora che mettere la maglietta con lo sponsor importante. Restando così, l’unica possibilità e di rivendere ciò che hai comprato ad un costo maggiore, attraverso questo sistema fin adottato, puntualmente il Napoli resta incompleto. A mio parere non è proprio così perchè averlo per primo cambia la partita e nessuno può conoscerne lo sviluppo e, intanto, la Fiorentina ha la possibilità di passare in vantaggio.